Quali sono le
motivazioni in una ultramaratona come la 100 km?
I motivi per cui
corriamo possono essere tanti (tra i primi perché ci piace),
ma uno dei più profondi è che ci consente di conoscere i
nostri limiti, non solo fisici e di come cercare di
superarli. La differenza tra una maratona e una 100 km è
tanta, ma più a livello psicologico che fisico. Conosco
tante persone che corrono, che hanno fatto anche delle
maratone e sarebbero in grado di fare una 100 km, ma sono
terrorizzate solo dall’idea.
Hai
dichiarato di aver deciso di provare la 100 km del Passatore
per una piccola “sfida personale con te stesso”?
A volte si fanno
delle scelte (sacrosante) e molti scelgono di rinunciare
alle ultra semplicemente per dedicare più tempo a sé stessi
e alla famiglia. Io stesso, ad esempio, solo quest’anno sono
riuscito ad organizzarmi per prepararla al meglio, ma non
potevo esserne certo. La sfida era dimostrare che lo ero
veramente.
Alla luce del
risultato ottenuto, pensi ancora che la tua partecipazione
resti “una piccola sfida con te stesso” oppure che si possa
ripetere nelle prossime edizioni, per dirla con un sorriso,
Giorgio Calcaterra può ancora dormire sonni tranquilli?
Posso dire che
gli obiettivi che mi ero posto nell’affrontare la 100 km del
Passatore sono stati centrati, quindi per ora non sento il
bisogno (o è meglio dire l’ispirazione?) di ripetere questa
esperienza: credo che Calcaterra possa proprio dormire
tranquillo.
A chi vuoi
dedicare il tuo arrivo di quest’anno?
Dedico questo
risultato innanzitutto a mia moglie, che mi ha seguito e
sopportato non solo durante la gara; senza dimenticare i
miei amici, Rosario, Athos e Marcello che mi hanno aiutato e
incitato per tutta la gara. |