ALESSANDRO GRANDI -
Grandissimi Marzio ed Ale V., che ho visto arrivare con la
faccia stravolta dalla felicità (oltre che dalla fatica, credo).
Penso che proprio questo sarà il ricordo più bello che mi
porterò della mia prima maratona: vedere gente arrivare dopo 4-5
ore con stampata in volto una gioia ed una felicità da non
credere per il solo fatto di avercela fatta!!
Devo ammettere che
questo mi ha un po' risollevato e mi è stato di lezione. Infatti
all'arrivo ero un po' (poco però) amareggiato per non aver fatto
esattamente quanto speravo.
Anche se il clima
era perfetto, nonostante avessi trovato il gruppetto giusto e
tutta quella gente fantastica lungo il percorso che ci ha
incoraggiati continuamente, al 20 km ho avuto un primo, piccolo,
strano segnale di affaticamento. "E' un po presto. Passerà" ho
pensato. Invece all'ingresso al parco San Giuliano (30 km) si
sono spente le lampadine. Così. Senza preavviso. Le gambe hanno
smesso di girare e mi sono ritrovato ad andare 40-50"/km più
lento senza poterci fare nulla.
Sul ponte della
libertà (32-37 km) ho visto San Marco in groppa al leone che
s'involava via lasciandomi lì. E dopo poco un diavoletto sbucare
fuori dalla laguna sussurrandomi "Fermati. Riposati un pochino".
"FAT DE IN TE CUL!!!" gli ho detto. E così, pur arrancando ed
assomigliando ad un povero Gàbor Talmacsi sverniciato da tanti
Valentino, ho stretto i denti e sono arrivato.
Dopo 10 minuti mi ha
chiamato mia moglie e le ho detto: "Io non corro più!!". Un po'
ci credevo. Poi, per non correre il rischio che tutto quello che
dicevo venisse usato contro di me, ho aggiunto: "Forse domani
cambio idea....".
L'ho cambiata.
Grazie degli
incoraggiamenti ricevuti. Prima e dopo.
Un grazie speciale a
Max; anche se io e te sappiamo che l'obiettivo preparato ci è
sfuggito, spero ti sia di soddisfazione il sapere che mi hai
aiutato (molto e bene) a vivere un'esperienza fantastica!!
Grazie ancora.
MARZIO DELLACASA
- Ciao
Centisti, bellissima Domenica, bella maratona (Mestre a parte) e
sopratutto bello il pubblico dell'arrivo..merita alla grande!
Per me e forse per
molti altri il caldo ha fatto danni, purtroppo o per maturità di
corsa, ai primi dolori di testa da calore ho rallentato e ho
continuato un lavaggio di testa costante con spugne e acqua,
forse bisognava spingere di più per arrivare e concludere prima,
ma forse non ero ancora pronto per una 42 così impegnativa.
Ps. grazie a Massimo
che mi ha preparato in così poco tempo ad arrivare in salute ed
abbastanza in agilità. Non sempre un personale è l'obiettivo di
una corsa, si deve anche essere pronti atleticamente per godersi
una corsa apprezzandone tutti i risvolti, dai paesaggi alla
gioia di correre stando bene, ed è per questo che sono molto
soddisfatto.
Bravo Ale Grandi, un
tempone, secondo me in condizioni di più fresco, può ancora
migliorare tanto.
Mitico Ale e mio
trainer di corsa fino al 30esimo, 3:53 come allenamento non è
male..
Bravo io che sono
arrivato, con calma, ma sono arrivato estremamente contento ed
emozionato, risparmiandomi per poter correre gli ultimi km,
bella la gente, sopratutto stranieri, che ti incitano
chiamandoti per nome e ti danno grinta per fare 14 ponti e su ad
ognuno dei quali c'è sempre qualcuno disposto ad incoraggiarti.
Meno bello il
rientro, più che da maratoneta ho fatto da infermiere: sul
vaporetto gli atleti svenivano come pere mature, ben 3 davanti a
me, col rischio ogni volta di farsi male se non le sorreggevi in
tempo o alla peggio di cadere in acqua senza scampo, pochi
secondi ma tanto spavento ogni volta, sembrava una scena di
guerra fra panico e curiosità, mentre cercavamo di fare largo
per liberare aria ed impostare, grazie anche a un infermiere
podista, le prime regole di pronto soccorso......DAVVERO
INCREDIBILE! |