29 luglio 2009

San Francisco Marathon

Eccoci qua, di rientro dalla California.

Un periodo di vacanza davvero intenso per la quantità di esperienze vissute sulla pelle, a parte la maratona, il viaggio: le spiaggie di los angeles, il freddo di san francisco, il caldo e la desolazione della death valley, le foreste di sequoia, la caotica las vegas... i ricordi che riaffiorano dalla memoria sono tanti e non basterebbe questa mail per raccontarli. Mi limiterò a parlarvi ora della gara.

Una citazione attibuita a Mark Twain definisce l'estate di San Francisco come "l'inverno più freddo di tutta la mia vita". E' vero che d'estate viene spesso a crearsi una fitta nebbia che avvolge a bassissima quota l'intera città.

Domenica 29 infatti c'è nebbia, ma la temperatura non è troppo rigida, anzi pensiamo entrambi che è il giorno perfetto per correre una maratona.

La partenza è stabilita, a scaglioni, per le ore 5.30. Io e Paolo partiamo con il secondo scaglione.

La prima novità è il chip in dotazione: un nastro di carta adesivo con un circuito stampato che si fissa sotto i laccetti. Dopo la gara non occorre ritirarlo (nessuna cauzione a S.Francisco!).

Si parte, davanti a noi 26,2 miglia (suona meglio che 42,195 metri... ma gli ultimi .2 non passavano mai!!!).
La gara parte dall'Embarcadero (il porto turistico) e procede lungo la costa, da una parte i grattacieli del Financial District dall'altra i vari Pier (moli) tra i quali il numero 39 (quello con i leoni marini perennemente spiaggiati sulle piattaforme). Si attraversa, per due volte il Golden Gate e il percorso procede poi attraverso il Golden Gate Park (una vasta area verde con laghetti e colline) e una parte della città abbastanza anonima. Prima di ritornare all'Embarcadero, si transita davanti allo stadio dei San Francisco Giant.
 
Quelli della maratona, partono insieme a quelli della mezza maratona (ci sono due mezze maratone, l'una condivide la nostra partenza e l'altra il nostro arrivo). Siamo una marea, imparo poi dalla classifica finale che hanno portato a termine la maratona in 5094 atleti e la prima mezza in 8043 atleti (vale a dire che alla partenza eravamo di sicuro ben oltre 13000 persone).
Il percorso presenta diversi dossi a partire dalla collina che porta all'imbocco del Golden Gate. Del ponte siamo riusciti a scorgere solo parzialmente i piloni centrali, del colore arancione internazionale... neppure l'ombra.
L'organizzazione dei californiani è stata davvero impeccabile, ristori frequenti ogni 2 miglia riforniti con acqua, sali e gel e ricco ristoro con i prodotti che sponsorizzavano la gara: acqua, sali, cereali...  proprio come a Parigi (ahhahah)
Fino alla mezzamaratona tutto bene, secondo una previsione di 3:35 o 3:40 all'arrivo poi al 25-26 km inizia un dolore al ginocchio esterno destro... un dolore che non mi consente di correre in salita. In pianura e in discesa il fastidio è sopportabile quindi decidio di proseguire alternando il passo alla corsa anche perchè quando mi ricapita di correre a S.Francisco?!
Paolo mi raggiunge, ha condotto una gara più accorta e anzi la seconda parte della gara riesce ad aumentare il proprio ritmo fino a chiudere la propria gara in 3:35 (nuovo PB alla sua seconda maratona).
Per quanto mi riguarda, gli ultimi 0.2 miles sono interminabili, tanto che speravo di restare sotto le 3:50 e invece taglio il traguardo in 3:51.
Dopo tutto va bene così!
Diamo i numeri:
Vince la maratona Andrew Cook, un ragazzo Texano di 28 anni in 2:26:32.
Paolo Ciuffoli
Overall: 560 su 5094
Uomini: 488 su 3371
M 35-39: 89 su 571
Finish 3:35:42
Lorenzo Leoncavallo
Overall: 1071 su 5094
Uomini: 893 su 3371
M 30-34: 170 su 541
Finish 3:51:27

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